Il bombolino sequestrato, parla l'esperto: "Sempre necessaria una revisione periodica delle attrezzature"
“Molti non ci pensano ma l’immersione è uno sport estremo, in cui si rischia la vita”. Come a dire che siamo così abituati al mare, sopra e sotto, che quasi non si pensa al fattore di pericolo. “Che siano 30 cm di acqua o 30 metri, l’incidente può sempre essere dietro l’angolo”. A parlare è un esperto profondista siracusano, spesso impegnato in operazioni di ricerca o soccorso metri sotto il mare. Chiede di restare anonimo, toccato come è stato dalla morte del giovane Luigi Assenza.
Forte della sua esperienza, ricorda le tre regole d’oro. “La prima: bisogna avere il brevetto necessario, in ogni caso. La seconda: per cimentarsi in una immersione in solitario bisogna essere dei veterani. Ma soprattutto bisogna controllare e manutenzionare periodicamente la propria attrezzatura, che sia una bombola o un bombolino”.
Proprio il bombolino utilizzato dal ragazzo che perso la vita domenica nelle acque di Santa Panagia è stato sequestrato dalla magistratura. Disposte le analisi tecniche per valutarne qualità del contenuto e funzionalità. “Sono diverse le cose da valutare. Che cosa ha respirato, certamente. A che profondità si trovava. Se l’erogatore si è spaccato o meno. Possono essere diverse le cause alla base di una tragedia di questo tipo”. Ma è proprio su questi aspetti che si stanno concentrando le indagini. Non solo la qualità dell’ossigeno contenuto nel bombolino ma anche eventuali spaccature nell’erogatore. “Possono verificarsi quando, ad esempio, non è stato tarato in maniera equilibrata. E così si finisce per tirare dentro i polmoni acqua e non aria. Con quella pressione, può bastare anche una boccata”, ci spiega l’esperto.
Il consiglio è quello di revisionare con periodicità l’attrezzatura. Di rivolgersi per le ricariche a centri autorizzati. “E mai, dico mai sottovalutare il mare”. Poi un invito ai diportisti in genere. “Molti hanno un bombolino a bordo. Lo mettono lì e magari se lo dimenticano per mesi. Poi, alla bisogna, lo tirano fuori e lo usano. Pratica pericolosa, perchè può arrugginirsi, può formarsi dell’ossido. Il mio invito è quello di procedere ad un controllo periodico, magari in avvio di bella stagione”.
(foto: un bombolino, dal web)