Siracusa. Industria ed emergenze: Cgil, Cisl e Uil preparano la mobilitazione di novembre
Tre linee guida per i sindacati del settore Industria di Cgil, Cisl e Uil. Le organizzazioni sindacali se le sono date questa mattina, nel corso di uno specifico incontro. I temi prioritari su cui le tre sigle intendono focalizzare l’attenzione sono la vicenda Sai 8, gli investimenti privati e le infrastrutture. I segretari generali territoriali,
Paolo Zappulla, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò hanno riunito per questo le segreterie di Chimici, Edili e Metalmeccanici. L’obiettivo principale è difendere i posti di lavoro e rilanciare l’azione sindacale, con una serie di approfondimenti immediati sulle principali emergenze del territorio.
Il fallimento di Sai8 e la gestione del sistema idrico integrato resta tra le emergenze occupazionali e strutturali per la provincia. In merito agli investimenti privati nella zona industriale, invece, Cgil, Cisl e Uil lamentano la mancata programmazione da parte di Eni, Lukoil e Sasol, a prescindere dagli annunci di investimenti milionari del passato. Alle parole non sono ancora seguiti i fatti. Mancano progetti e richieste di autorizzazione che, in qualche caso, tardano a partire, rallentando le iniziative e creando problemi a livello occupazionale.
Le fermate straordinarie non incidono in maniera decisa sull’impiego dei metalmeccanici, così come la mancanza di una programmazione nel cambio degli appalti non può garantire certezze per il settore.
Il terzo punto riguarda le infrastrutture. La Siracusa-Gela, che dopo il 21 ottobre dovrebbe finalmente avere un’accelerata, la Ragusa-Catania che sta attendendo gli ultimi dettagli economici prima della sigla della convenzione, i porti turistici di Siracusa ed il porto di Augusta, restano le priorità per l’ammodernamento del territorio sud-est della Sicilia.
“Un conto è parlare di programmazione – hanno detto Zappulla, Sanzaro e Munafò – un altro è agire concretamente per avviare i lavori. Per questo intendiamo avviare una vertenza unitaria che, slegata anche dai temi di respiro nazionale, ponga al centro il solo territorio e l’occupazione”. In settimana, incontri con i singoli settori per approfondire alcuni aspetti e redigere, infine, un documento unitario che porti alla mobilitazione di novembre.