Siracusa in campo, ma Martello se ne va
Certo non sarà una di quelle assenze che passa inosservata. Al De Simone, questo pomeriggio, accanto alla panchina dell’SC Siracusa non ci sarà il direttore sportivo, Giovanni Martello. L’uomo che ha assemblato una squdra di prim’ordine, rimessa alle cure di Pidatella, è ad Enna, sua città natale.
Al presidente Cutrufo ha presentato le sue dimissioni, senza clamore. “In punta di piedi sono arrivato ed in punta di piedi me ne vado”, spiega raggiunto al telefono da FM Italia.Smentisce l’esistenza di contrasti e dissidi interni e nega ogni possibile collegamento con la scelta della società, apparsa ai più forzata, di confermare il tecnico etneo alla guida del Siracusa dopo i risultati deludenti raccolti sin qui.
“Ho grande dignità. Io ho costruito questa squadra, se non va bene vuol dire che ho sbagliato e quindi tolgo il disturbo”, racconta senza alzare mai i toni. “Non sono uno che scappa via alla prima difficoltà, la mia storia recente, tra Ribera e Agrigento, insegna. Solo ho valutato fosse giusto così”.
Le dimissioni non sono irrevocabili, ma solo il numero uno del sodalizio azzurro può prendere il telefono e chiarire con il suo ex diesse.
Perchè al di là delle parole e delle dichiarazioni, non è un mistero che i rapporti societari siano tesi in casa SC Siracusa. Troppi epidosi da mettere in fila e collegare in così poche settimane di attività. I contrasti con il viceprisdente Liuzzo che minacciava le dimissioni, l’uscita di scena dei De Salvo, l’improvvisa partenza del colpo da novanta, Totò Avola, la lite con Paolo Giuliano per il logo del leone. E ora le dimissioni di Giovanni Martello. A cui seguono, peraltro, quelle del team manager, Felice Di Mauro.
Vista così, viene da pensare che l’SC Siracusa abbia qualche problema in linee guida oltre che in campo.