Augusta. Quattordici anni all'omicida di Maria Grazia Giummo
Maria Grazia Giummo aveva 38 anni. Era nata ad Augusta, dove tutta la conoscevano come Mary. La vita l’aveva portata a Cuneo con il suo convivente, Umberto Pantini, originario di Fasano. Sarebbe stato proprio l’uomo ad ucciderla nell’estate di un anno fa con calci e pugni. Il gup del tribunale di Cuneo, Carlo Gnocchi, lo ha condannato in primo grado a 14 anni di reclusione. Pantini, subito sospettato dell’omicidio della donna augustana, ha scelto il rito abbreviato beneficiando dello sconto fino ad un terzo della pena. La prima accusa di omicidio volontario è stata poi derubricata in omicidio preterintenzionale e maltrattamenti con l’aggravante della morte.
L’uoomo dovrà anche pagare le provvisionali a favore dei familiari della donna che si sono costituiti parte civile. Duecentocinquantamila euro per ciascuno dei due figli, Giuseppe e Naomi che Maria Grazia Giummo ebbe da un primo matrimonio con un augustano; centomila euro invece è invece il risarcimento riconosciuto alla mamma Sofia e cinquantamila euro alla sorella Giuseppina.