Siracusa. Lingua dei segni italiana, sit-in per chiedere l'approvazione del ddl
Il riconoscimento ufficiale della Lingua dei Segni Italiana. La battaglia dei sordi è partita diversi anni fa ma non ha ancora ottenuto l’approvazione della proposta di legge per l’abbattimento di tutte le barriere della comunicazione. Per questo domani anche a Siracusa l’ente nazionale sordi tornerà in piazza, con un sit-in che avrà inizio alle 10 sotto la sede della prefettura. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e chiedere alle autorità competenti locali di inviare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Governo delle lettere di sostegno dell’iniziativa. Una protesta contro l’immobilismo delle istituzioni. La protesta ne precede una nazionale, fissata per il 20 novembre a Roma, per tutelare i diritti delle persone sorde e sordo-cieche.”La legge- spiega l’Ens- è lo strumento necessario per consentire le azioni e gli interventi che possano facilitare l’integrazione dei sordi, che oggi incontrano grandi difficoltà di comunicazione negli uffici pubblici, negli ospedali, nei tribunali, a scuola e nelle relazioni.I sordi- avverte l’ente- questa volta, non si accontentano di rassicurazioni o promesse: sono “stanchi” di attendere ancora il riconoscimento di un diritto, che non comporta oneri a carico dello Stato. Negli stati dell’Unione Europea sono oltre 30 le lingue dei Segni in uso e la maggior parte dei paesi negli anni si è dotata di strumenti legislativi nazionali volti a tutelare, studiare, promuovere e diffondere le rispettive lingue dei segni. Le lingue dei segni sono riconosciute a livello costituzionale in Austria, Finlandia, Portogallo e Ungheria e tutelate con provvedimenti legislativi in Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania.