Noto. Inaugurata la settima edizione di Volalibro con il giornalista Carmelo Sardo
(cs) “Qualunque cosa vogliate fare, non abbandonate mai la lettura. E’ una cosa fondamentale di cui non vi pentirete mai”. Con questo invito ai giovani, il giornalista del Tg 5, Carmelo Sardo, ha concluso la presentazione del suo libro Malerba, scritto assieme all’ex killer mafioso, Giuseppe Grassonelli. E’ questo soltanto uno dei tanti eventi con cui stamattina ha aperto i battenti la settima edizione di Volalibro, il Festival della cultura per i ragazzi, in corso a Noto fino a domenica 30 novembre. “Il percorso di recupero di Grassonelli – ha continuato Sardo – ne è un esempio: l’ex killer, condannato all’ergastolo ostativo, una pena che cioè non finisce mai e non prevede permessi, è infatti entrato in carcere semianalfabeta e oggi è un uomo dalla cultura sterminata, laureato in Lettere con 110 e lode. Da quando ha cominciato a leggere, insomma, si è ritrovato”. Con un linguaggio adatto alla giovane età della platea di Volalibro, Carmelo Sardo ha riassunto, “come se fosse un racconto”, per usare le sue parole, la storia di Giuseppe Grassonelli, affidata al libro Malerba. “Da ragazzino – ha raccontato Carmelo Sardo – viene spedito in Germania, ma dopo il servizio militare torna in Sicilia e proprio la sera prima di ripartire rimane ferito in una strage con cui comincia lo sterminio dei suoi parenti. Tornato in Germania continua a sapere di familiari che vengono uccisi oppure arrestati. E dopo essere scampato a diversi agguati decide di farsi giustizia da solo. Comincia così la parabola di Giuseppe Grassonelli il quale in carcere capisce che il riscatto può arrivare dalla cultura”.Ma Volalibro stamattina è stato inaugurato anche con la presentazione di un altro libro: Pio La Torre legislatore contro la mafia, illustrato da Carlo Ruta, storico e studioso di fenomeni criminali, nonché curatore del volume. “L’azione legislativa di Pio La Torre – ha detto – è stata fondamentale per assestare colpi importanti e, per certi versi risolutivi, a Cosa nostra”. Gli ha fatto eco Carmine Fotia, direttore del quotidiano Il Romanista: “Pio La Torre è stato un innovatore della lotta alla mafia perché ha sviluppato una serie di analisi sulla nuova struttura del potere mafioso con particolare attenzione ai suoi rapporti con il sistema di potere e ai suoi interessi economici”. Tra i relatori anche Nicola Tranfaglia, professore di storia contemporanea all’Università di Torino: “Pio La Torre aveva maturato una profonda consapevolezza: che l’Italia non diventerà mai un Paese moderno senza l’eliminazione del divario tra Nord e Sud”.Tante, inoltre, le inaugurazioni della prima giornata di Volalibro. E’ stato infatti tagliato il nastro della mostra “Piccoli illustratori” e di quella itinerante a cura di Afs. Intercultura. Inaugurato anche il bozzetto con cristalli di sale colorato realizzato dall’Associazione Maestri Infioratori di Noto. Grande successo poi per i due laboratori avviati stamattina: Teatro danza con Simona Gatto e Fiaba d’aria con Elvira Lantieri. Commovente, infine, lo spettacolo teatrale “Cuntu e cantu ppi nun perdiri lu cuntu”, omaggio alle vittime della mafia a cura della compagnia “Le cattive compagnie”, con l’adattamento e la regia di Alessandro Sparacino.Volalibro riprenderà lunedì con tanti altri appuntamenti, tra cui l’incontro con Don Fortunato Di Noto il quale presenterà il libro “La Chiesa è dei piccoli” e quello con Alessandro Quasimodo sul tema: “Elio Vittorini, storia di un intellettuale tra impegno politico, editoriale e letterario”.