Il vicepresidente di Anci Sicilia: "No alla chiusura dei Centri per l'impiego in provincia di Siracusa"
Il vicepresidente di AnciSicilia, Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni, interviene sull’annunciata chiusura in Sicilia degli sportelli comunali dei Centri per l’Impiego di cui 16 solo in provincia di Siracusa (Canicattini, Cassaro, Ferla, Floridia, Palazzolo, Solarino, Sortino, Melilli, Priolo, Avola, Pachino, Rosolini, Portopalo, Francoforte e Siracusa per il centro di Cassibile, lasciando aperti solo i Centri di Siracusa – Augusta e Noto. E lo fa chiedendo all’assessorato regionale al Lavoro l’immediata sospensione del provvedimento. “Ho l’impressione, e spero di essere smentito – dichiara Amenta – che siamo di fronte a un perverso disegno di indebolimento complessivo dei territori, come se qualcuno stesse giocando a rendere sempre più difficile la vita dei cittadini anziché migliorarla. Cancellare con un colpo di spugna un servizio come i vecchi Uffici di Collocamento, adesso Centri per l’Impiego, adducendo bugiardamente che si tratta di un provvedimento di riduzione della spesa, credo sia l’ennesimo prendersi gioco delle Amministrazioni locali e degli stessi cittadini. Tutti i costi di questi servizio, infatti, dai locali all’energia elettrica, dal telefono a persino la cancelleria, sono a carico dei Comuni. L’unico costo della Regione sono i lavoratori, un costo che avrebbe comunque anche spostando tutti gli sportelli, come ha intenzione di fare, ad esempio nel siracusano, a Siracusa, Augusta e Noto”. Non solo. “Questo provvedimento di chiusura – aggiunge Amenta – oltre a creare enormi disagi ai cittadini che dovrebbero continuamente spostarsi, favorirebbe l’evasione, la mancata iscrizione negli elenchi dei disoccupati, con la conseguente perdita dei requisiti”.
E Amenta non ci sta. “Per noi sindaci è inaccettabile perché servirebbe solo ad aggravare la già difficile situazione che si sta venendo a creare nelle varie realtà territoriali, in particolare i piccoli Comuni, dove già è forte il disagio della riduzione di servizi al cittadino dovuta ai drastici tagli dei trasferimenti finanziari da parte dello Stato e della stessa Regione”. Amenta Conclude: “Se questo è il disegno, ovvero svuotare i territori, ci batteremo affinché ciò non accada, chiedendo l’immediata sospensione del provvedimento e la garanzia dell’apertura degli sportelli comunali dei Centri per l’Impiego, che come detto non costano nulla alla Regione. E se questo non dovesse bastare, siamo persino disposti, come Comuni, oltre a farci già carico dei costi di gestione, a mettere noi il personale, spostando qualche dipende comunale, chiedendo all’Assessorato Regionale al Lavoro e all’Ufficio Provinciale per il Lavoro, quantomeno, la giusta formazione per garantire ai nostri cittadini il servizio”.