Siracusa. Processo Stefano Biondo, nuovo rinvio. La sorella: "di serie B perchè disabile"

 Siracusa. Processo Stefano Biondo, nuovo rinvio. La sorella: "di serie B perchè disabile"

Nuovo rinvio nel processo per omicidio colposo per la morte di Stefano Biondo. “E’ l’ennesimo, una vicenda ormai paradossale”, si sfoga Rossana La Monica, presidente della onlus Astrea e sorella di Stefano. “Da quattro anni chiediamo verità e giustizia”, si sfoga dopo l’udienza conclusa con un rinvio due giorni fa.
“Già agli esordi di questa tragica vicenda venne considerato quasi superfluo iscrivere eventuali responsabili nel registro degli indagati e venne aperto un fascicolo contro ignoti pur essendoci nella struttura infermieri e operatori”. Seguì anche una richiesta di archiviazione. “Per la riapertura delle indagini io con la mia famiglia abbiamo dovuto presentare opposizione, fortunatamente andata a buon fine”, ricorda ancora Rossana La Monica. “La mia paura è che mio fratello possa essere considerato un morto di serie B perchè disabile”, dice a mezza bocca.
Nel processo, unico indagato è un infermiere attualmente in servizio all’Umberto I di Siracusa. Stefano Biondo perse la vita il 25 gennaio 2011. Ragazzo disabile, aveva 21 anni. Rossana La Monica ricorda così quel tragico giorno. “Era da sole 24 ore nella struttura alloggio di via delle Madonie. Era contento di questa nuova sistemazione. Nel pomeriggio del 25 gennaio, era martedì, mi hanno telefonato per informarmi di un’improvvisa crisi di Stefano. Quando, con mio marito, siamo arrivati da lui, era disteso a terra, legato con un filo elettrico. Stava male. L’infermiere professionale del reparto di psichiatria dell’ospedale Umberto I mi rassicurava, diceva che aveva somministrato a Stefano una dose di tranquillante, ma io avevo già capito. Stefano era morto e a nulla sono serviti il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca che ho effettuato. Poi, un’ambulanza, quella arrivata per soccorrerlo, non attrezzata per le emergenze del caso. Non aveva il defibrillatore sembra perché non fosse stato comunicato il codice rosso. Quando è arrivato il mezzo giusto, con un medico a bordo, per Stefano era ormai troppo tardi”.

 

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