Siracusa. Settore Industria della Uil: “Si allarghi il protocollo Isab su lavoro e appalti ad altre committenti”
(c.s.) Un nuovo Osservatorio permanente per monitorare tutte le variazioni organizzative della zona industriale sul modello realizzato con Isab. Se ne è discusso durante una riunione alla Uil, davanti al segretario generale territoriale Stefano Munafò, con il segretario della Uiltec Emanuele Sorrentino, il segretario della Uilm Marco Faranda e il responsabile del settore industria Uil Severina Corallo, nonché segretario della FenealUil. Due anni fa fu firmato un protocollo d’intesa che sarebbe servito per stemperare le tensioni all’interno della zona industriale. Un Osservatorio che preventivamente doveva lavorare per far fronte a tutte le problematiche che sarebbero potute sorgere. Serviva fare un costante monitoraggio, dunque, e nella sede di Confindustria assieme alle altre organizzazioni sindacali e la Direzione della Raffineria Isab e in concomitanza con il rinnovo dei contratti di appalto, venne sviluppato un progetto-pilota: un documento che avrebbe permesso di agevolare sinergie organizzative ed operative, rendere più fluidi i rapporti committente-appaltatore, migliorare il coordinamento delle attività e la sicurezza. “A distanza di tempo si può affermare che nonostante le buone intenzioni, non si sono raccolti i risultati sperati. Occorre ripartire, coinvolgendo stavolta tutti i soggetti interessati per approfondire le tematiche degli appalti particolarmente delicati, perché oltre alla salvaguardia occupazionale, interessano aspetti legati a professionalità, sicurezza e ambiente. Da questo incontro – hanno sottolineato i componenti del settore Industria della Uil – è scaturita la necessità di sviluppare un Osservatorio legato a tutte le committenti, non solo a Isab. Anche se nello specifico si è discusso molto delle problematiche caratterizzate dai cambi di contratto di appalto. Abbiamo discusso della necessità di ampliare il protocollo già esistente con Isab in modo tale che si implementasse anche con le altre committenti. Serve, insomma, un nuovo protocollo che preveda un nuovo Osservatorio che faccia una sorta di cabina di regia sulle problematiche inerenti la zona industriale. Un monitoraggio costante che possa evitare di far scoppiare e degenerare il conflitto e al contempo stesso creare un bacino di addetti. Occorre che le committenti siano garanti del mantenimento dei livelli occupazionali nei cambi di appalto e di conseguenza maggiori tutele per i lavoratori. Chiederemo la vigilanza da parte delle committenti sulle aziende vincitrici di contratto, perché in atto c’è una destrutturazione delle aziende serie a favore di aziende “allegre” che fanno solo danni. Viviamo in un momento di grave crisi – hanno concluso i componenti del Settore Industria della Uil – e servono strumenti tali per tutelare e garantire i livelli occupazionali, soprattutto per le aziende dell’indotto. Serve insomma al più presto avviare programmi di investimento delle grandi committenti, in un processo di ammodernamento del sistema produttivo dell’area industriale che consenta di guardare al futuro con maggiore serenità”. Da qui una richiesta: “Un confronto con Cgil e Cisl assieme a Confindustria, per condividere un’azione unitaria che vada verso gli interessi dei tanti lavoratori dell’area industriale fortemente in difficoltà”.