Siracusa. Tagli ai gettoni: "I risparmi destinati alle scuole comunali"

 Siracusa. Tagli ai gettoni: "I risparmi destinati alle scuole comunali"

Un capitolo di bilancio da “riempire” con le somme risparmiate a seguito della riduzione dei gettoni di presenza. Il consiglio comunale chiede all’amministrazione Garozzo di istituirlo. L’atto di indirizzo ha ottenuto questa mattina il “via libera” dell’assemblea cittadina. Una proposta firmata dai capigruppi Cavarra, Moscuzza, Casella, Palestro, Impallomeni, Sullo e Pappalardo,  che lo ha illustrato in aula. A marzo- ha detto Pappalardo- abbiamo deliberato che l’ammontare percepito in un mese da un consigliere comunale per la partecipazione ai consigli e alle commissioni non può superare l’importo pari al 20 per cento dell’indennità massima prevista per il sindaco e di ridurre del 20 per cento l’indennità spettante al presidente del consiglio. Questa misura -aggiunge il capogruppo del Pd-  ha implicato una riduzione della spesa pubblica per circa 300 mila euro”. Per il 2015 il consiglio comunale intende destinare le somme risparmiate alle scuole. Critico Tanino Firenze, convinto che si tratti di un fatto populistico e che “lo stesso risultato poteva essere conseguito in sede di Bilancio”. Massimo Milazzo ha ricordato come il suo gruppo consiliare (composto anche da Rodante e Salvo Sorbello) non percepisca gettoni di presenza.Carmen Castelluccio ha invece parlato di “atto importante dal punto di vista politico”.
Altro punto approvato la modifica al Regolamento di contabilità prevedendo che, in assenza del dirigente del settore Ragioneria, uno o più funzionari abbiano la possibilità di firmare ordinativi di incasso e di pagamento. “Si” del consiglio comunale anche all’ordine del giorno di Alessandro Acquaviva, Santino Armaro, Pippo Impallomeni e Pippo Lo Curzio, con cui si sollecita la Regione all’approvazione della legge di riordino delle ex Province e il Governo ad apportare le modifiche al prelievo forzoso nei loro confronti.“Il decreto dello scorso aprile- ha detto Acquaviva- quantifica il prelievo forzoso per il nostro territorio in 12,3 milioni per l’anno in corso, 18 milioni per il 2016, e 24 milioni per il 2017. La conseguenza sarà il dissesto finanziario dell’ex Provincia, con l’impossibilità di pagare i dipendenti e di garantire i servizi quali la manutenzione delle strade provinciali, la sicurezza e il regolare funzionamento delle scuole superiori, l’assistenza ai disabili, i servizi in materia ambientale”.

 

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