Asili nido, Assenza: "Così si smantella un servizio"
“Un errore l’atto di indirizzo sulla gestione degli asili nido di Siracusa”. A sostenerlo è il capogruppo del “Pdl” a palazzo Vermexio, Peppe Assenza che ieri sera, insieme al resto del gruppo consiliare, ha votato contro il documento, approvato a maggioranza, con cui il consiglio comunale chiede al Comune di indire gare d’appalto per affidare la gestione degli asili nido della città. L’errore, secondo Assenza, sarebbe politico ma potrebbe anche avere conseguenze sui piccoli utenti e sul personale “ormai altamente qualificato. Si rischia- aggiunge l’esponente di minoranza- di smantellare un servizio”. Il capogruppo del Pdl al Comune ricorda che “l’amministrazione comunale di Siracusa da più di dieci anni, anticipando le linee guida del sistema integrato di servizi sociosanitari della L.328 del 2001, ha avviato l’accreditamento dei servizi sociali. Questo – prosegue l’ex assessore al Bilancio – e’ stato il primo passo verso una visione del cittadino, non più oggetto di prestazione, ma piuttosto soggetto attivo che decide da quale ente del privato sociale ricevere prestazioni. Dalla fine degli anni ’90 molto e’ cambiato rispetto a quel monopolio che vedeva un solo ente vincitore di una gara d’appalto spesso misurata non sulla qualità, continuità, rapporto utente-operatore, ma spesso sulla base di una riduzione di costi che di fatto non sono comprimibili,essendo quelli per la retribuzione dei dipendenti”. Assenza cita una sentenza del Tar del 2009 , che “ci ha spiegato- prosegue il consigliere – che accreditare le strutture ha significato garantire qualità di vita migliore agli utenti, ha significato garantire la continuità della relazione utente – operatore, ha significato il benessere dell’intervento rispetto al bisogno del cittadino.Di fatto gli enti del privato sociale offrono al Comune, per le proprie strutture, il personale che l’ente non può assumere direttamente. Oggi- conclude Peppe Assenza- pensare nuovamente a “bandi” significa non solo cambiare titolo all’ente convenzionato ma soprattutto cambiare personale recando solo disagi alla struttura stessa”.