Siracusa. Pd, il caso "Raciti-Basso". Cafeo e Pupillo: "Lo Giudice è venuto meno alla sua funzione di segretario"
Parlano chiaro Enzo Pupillo e Giovanni Cafeo, dirigenti regionali del Pd. L’incontro di sabato mattina nella sede provinciale del partico, con il segretario regionale, Fausto Raciti, per annunciare l’adesione al Partito Democratico di Pippo Basso, sindaco di Carlentini, continua a suscitare aspre reazioni nelle altre componenti della forza politica. Cafeo e Pupillo contestano aspramente l’atteggiamento e il ruolo tenuto in questa circostanza da Lo Giudice, che “nel suo ruolo di segretario provinciale si è prestato ad assecondare un’iniziativa da parte del segretario regionale all’interno di un confronto aspro, che anima il partito siciliano”. Questo, per i due dirigenti regionali, “impone una riflessione”. Non aiuterebbero il segretario provinciale, sempre a detta di Cafeo e Pupillo, nemmeno le reazioni “maliziose dei suoi amici e sostenitori alle dichiarazioni delle deputate Sofia Amoddio e Marika Cirone Di Marco e del sindaco, Giancarlo Garozzo. “. Non è solo un problema legato all’adesione del sindaco di Carlentini, “la cui storia imponeva comunque maggiore accortezza”. Il vero nodo sarebbe legato al fatto che -proseguono Cafeo e Pupillo- Lo Giudice è venuto maldestramente meno alla funzione di equilibrio che gli era stata assegnata”. Infine l’annuncio destinato a complicare ulteriormente il quadro e a minacciare i già destabilizzati e fragili equilibri all’interno del Pd provinciale. “Sulla situazione venutasi a creare nel Partito Democratico di Siracusa-concludono infatti Pupillo e Cafeo- nei prossimi giorni faremo una valutazione approfondita insieme ai vertici regionali delle sensibilità che si riconoscono nella figura del Presidente del Consiglio e Segretario Nazionale Matteo Renzi”.