Siracusa. Liceo Gargallo, restauro mai completato: esposto per accertare responsabilità
Archeo Club Siracusa e il Comitato Pro Gargallo hanno depositato presso il comando del Nucleo tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri un esposto sui lavori mai completati nella sede storica del liceo classico Gargallo.
Si chiede di accertare eventuali responsabilità sulla tipologia e sulla qualità dei lavori che da oltre 10 anni interessano l’edificio di Ortigia. “E si commini la giusta punizione per i reati che saranno ravvisati”, spiegano i primi firmatari Fabio Granata, Anna Spadaro, Annalisa Romeo Cavarra e Aldo Modica.
A contraddistinguere un restauro mai completato sarebbero – per Archeo Club e Comitato Pro Gargallo – “responsabilità, contraddizioni, competenze incerte, omissioni e modalità di intervento che hanno portato all’attuale desolante situazione di sostanziale devastazione”.
I lavori di adeguamento e manutenzione, si sarebbero “trasformanti in una autentica devastazione dell’edificio, interventi che teniamo a sottolineare, riguardavano un immobile sostanzialmente integro e privo di qualsivoglia problema statico tale da giustificare interventi di radicale ristrutturazione, per altro non previsti nei progetti approvati”, annotano dopo un recente sopralluogo.
Nell’esposto viene denunciata anche una sostanziale “mancanza di controlli da parte degli organismi preposti, sia comunali che provinciali e regionali. A partire dalla Soprintendenza”. Contestata anche la ratio dell’impiego delle risorse pubbliche “che avrebbero dovuto essere invece finalizzate al recupero graduale dell’edificio alla sua originale funzione o comunque come contenitore culturale fondamentale per la salvaguardia della tradizione classica della città”. Fatti che profilerebbero l’ipotesi della condotta materiale del danneggiamento di beni pubblici e di patrimonio culturale monumentale e storico.
“Si tratta di un atto dovuto. Nessun furore giustizialista ma le responsabilità vanno accertate e l’edificio sottratto all’attuale triste destino e all’oblio”, spiega Fabio Granata.