Siracusa. Formazione Professionale, i lavoratori: "C'è poco da esultare"
“Proclami, che si sono susseguiti, nelle ultime ore, e che hanno il sapore di chi vuole in extremis ripulire la coscienza nel tetnativo di porre sulla pentola un coperchio”. I lavoratori della formazione professionale tornano ad alzare i toni e tirano in ballo, con tono critico, tanto l’assessore Bruno Marziano quanto il sottosegretario Davide Faraone, oltre agli esponenti del sindacato. A freddo, il comitato dei lavoratori della formazione professionale, ritiene che l’incontro del 17 maggio in prefettura sia stato “emblematico di come questo governo usi la tattica della “Miglior difesa è l’attacco!”, limitando-protestano gli operatori- i nostri interventi e cercando di sminuire la tragedia economica e sociale che ha travolto i lavoratore dell’intero comparto Formazione professionale”.I lavoratori ricordano “tre ani di assoluto silenzio, nel corso dei quali si è consumata una carneficina sistematica, mentre si sedava l’opinione pubblica con proclami stile guerra fredda”. Accuse dure quelle che i lavoratori muovono alla Regione, con il presidente Rosario Crocetta in stesa, gli assessori Scilabra, Lo Bello e Marziano, i sindacati e le associazioni di enti, tutti “protagonisti di un’opera di devastazione ampiamente pianificata dalla normativa vigente, azione senza precedenti”. I licenziamenti sono stati, ad oggi, 8 mila. Niente toni trionfalistici, dunque, per gli operatori della Formazione professionale, ch puntano l’indice contro una politica “arrogante, che non riesce a compiere un salto di qualità e un mea culpa sincero e convinto”.