Siracusa. "Al Comune la legalità torni al centro,indagati tre dirigenti": nuovo affondo di Zappulla e Princiotta

 Siracusa. "Al Comune la legalità torni al centro,indagati tre dirigenti": nuovo affondo di Zappulla e Princiotta

“La legalità al centro, insieme ai problemi della città”. Così il deputato nazionale Pippo Zappulla e la consigliera comunale Simona Princiotta si sono espressi questa mattina,nel corso di una conferenza stampa convocata per fare il punto delle vicende politico- amministrative di palazzo Vermexio, I due esponenti del Pd hanno parlato di tre nuove notifiche di conclusione indagini. “A dispetto di ogni sterile e strumentale polemica-sostengono Zappulla e Princiotta-  solo gli stolti e i dolosi possono non riconoscere la bontà e la giustezza delle nostre denunzie e posizioni. Non ci siamo mai arrogati il diritto e la facoltà di emettere sentenze né di criminalizzare alcuno -puntualizzano- ma, con la giusta forza, di alzare l’attenzione sui gravi e pesanti macigni giudiziari che si stavano abbattendo sul Comune, su assessori, diversi consiglieri comunali e alti funzionari. Se già i tanti fascicoli di indagini dovevano rappresentare un portentoso campanello d’allarme -osservano Princiotta e Zappulla -la notifica delle conclusioni di indagini, con la richiesta di rinvio a giudizio, sono un vero e proprio concerto di campane”.  Poi , il chiarimento sulla notifica a tre funzionari del Comune della conclusione delle indagini “con accuse e ipotesi legate a reati pesanti. Questo sta a dimostrare almeno due fatti incontrovertibili: il primo è che si tratta di un fascicolo trattato dalla Procura di Catania, diversa appunto da quella siracusana, e fa giustizia delle leggende su ipotesi persecutorie e facezie simili; il secondo è che si presenta sempre più – insieme alle singole responsabilità – come un sistema malato che coinvolge trasversalmente politici, imprenditori e funzionari”. L’attenzione va anche (e per certi versi soprattutto) alle vicende interne al Pd provinciale, con “la posizione di chiusura e arroganza assunta dal sindaco, Giancarlo Garozzo, con i suoi rimpasti e rimpastini, che rappresenta, a nostro avviso- proseguono Zappulla e Princiotta- la conferma dello smarrimento politico, della mancanza di lucidità, della convinzione errata che avere la maggioranza nel consiglio comunale garantista automaticamente il consenso nella maggioranza dei siracusani” Un riferimento anche al ” tentativo patetico e temerario di esponenti di Area Dem di difendere l’indifendibile: porre la difesa ad oltranza di un proprio assessore come veto, piegando l’interesse generale del pd, del consiglio e della città, non fa certo onore a personalità politiche certamente importanti”. Solidarietà, ai “segretari di circolo – ai firmatari del documento a sostegno del segretario Lo Giudice ma anche agli altri – per il presuntuoso e offensivo commento del vice Scalorino. Lo stesso, peraltro, ebbe a dire nell’ultima direzione provinciale del Pd, che quando brucia la casa bisogna allontanare gli incendiari: ora capiamo che parlava di se stesso”. La ricostruzione che Zappulla e Princiotta fanno di quanto accaduto parla di un tentativo, “con l’impegno generoso di diversi dirigenti a partire dal segretario Lo Giudice, di affermare una giunta di alto profilo svincolata dagli equilibri di area e di componente. Non la riedizione del manuale Cencelli, ma il rivolgersi a personalità siracusane in grado di parlare al mondo del lavoro, delle professioni, della cultura. Invece Garozzo & C. si sono ostinati a porre veti sugli intoccabili e chiedere nomi di area. Sarebbe stata ben misera conclusione se il risultato finale di cotante polemiche e scontri sarebbe stato quello di cambiare qualche assessore e aggiungerne uno di Sinistra Riformista”.  Princiotta è anche tornata a sottolineare le “denunzie portate all’attenzione degli organi competenti, di fronte alle quali il sindaco, insieme alla maggioranza dei consiglieri, ha di fatto bloccato la commissione Politiche sociali, che non si riunisce dal mese di novembre  2015, “con il silenzio -assenso del presidente del consiglio comunale, Santino Armaro. “Il motivo-aggiunge- è sempre lo stesso: sfuggire alla verità ed evitare che il traccheggio amministrativo venga a galla.  Oggi, apprendiamo, che nel silenzio più assoluto del sindaco e della sua “troupe” che,  a seguito di una mia denunzia, sono state emesse ulteriori e gravissime contestazioni  in relazione ad un fascicolo che è stato  avocato dal Procuratore Generale della Repubblica di Catania Scalia e che riguarda la gestione delle risorse pubbliche destinate all’infanzia, adolescenza e responsabilità familiari . Indagati tre dirigenti”. L’accusa parla di un impegno di 51 mila 815 mila euro sottratta , per il bilancio 2013,  al capitolo  destinato ai minori per lo svolgimento del cosiddetto “progetto obiettivo”.La superiore somma -continua- veniva distribuita a pioggia fra 20 “fortunati” dipendenti delle politiche sociali e 2 dell’ufficio ragioneria . Il tutto mediante false attestazioni.L’accusa sarebbe  falso ideologico continuato in concorso e abuso di ufficio. Quanto sopra rappresenta l’ennesima prova dell’esistenza di un gruppo di potere che ho già definito “Sistema Siracusa””. Indice puntato ancora contro Garozzo, per “continuare a garantire questo assetto amministrativo e politico, andando, pur di farlo, contro il partito che lo ha reso sindaco”.

 

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