Camere di Commercio: difendere Siracusa dall'accorpamento con Catania e Ragusa, dibattito in Consiglio
Un ordine del giorno che dà mandato al sindaco di farsi promotore di un incontro con il Governo nazionale, insieme alla deputazione nazionale della provincia e ad una delegazione dei rappresentanti delle categorie produttive, per cercare di scongiurare l’accorpamento della Camera di Commercio con Catania e Ragusa. Sarà votato dal Consiglio Comunale di Siracusa nella prossima seduta dopo la sessione mattutina di lavori dedicata proprio al tema.
I consiglieri Firenze e Milazzo hanno puntato sulle peculiarità del territorio siracusano, che mal si concilierebbero con un accorpamento con le vicine Ragusa e Catania.
In aula presenti i rappresentanti di tutte le categorie produttive, l’assessore regionale Marziano, i parlamentari regionali Alicata, Sorbello, Vinciullo e De Marco, il sindaco Garozzo e l’assessore Scrofani.
Per Giuseppe Gianninoto della Cna “la nostra provincia non può essere privata del protagonismo del territorio che la governa. Peraltro la legge Madia vede nelle Camere di Commercio uno strumento per il territorio, con nuove competenze in materia di digitalizzazione, scuola, formazione, lavoro, turismo. Occorre però che le stesse si riformino, chiamando Unioncamere ad individuare nuovi criteri di accorpamento”.
Per l’assessore regionale Bruno Marziano “c’è la consapevolezza, a questo punto, delle difficoltà a recuperare la situazione, visto che partiamo da una posizione sfavorevole. Ma questo accorpamento mortifica l’istituzione ed il territorio, quindi occorre procedere per una soluzione condivisa con la sola Ragusa per una questione di affinità economica e produttiva”.
Per riunire le due province, Siracusa e Ragusa, si è espresso anche il parlamentare regionale Pippo Sorbello. “La prima ha l’area industriale, la seconda ha sviluppato la media e piccola impresa. Per questo occorre che tutti, deputazione, enti locali e categorie produttive facciano un pressing sul Governo centrale per raggiungere questo obiettivo”.
Il presidente della commissione Bilancio all’Ars, Enzo Vinciullo, ha denunciato il rischio di un “accordo tra Catania e Ragusa a danno di Siracusa. A questo punto, però, la Regione può far ben poco, spetta al Governo centrale modificare il decreto attuativo, al ministro Madia occorre far comprendere la necessità di modificarlo”.
Conclusioni affidate al sindaco, Giancarlo Garozzo che nel ricordare le sue perplessità rispetto al progetto di Area vasta “penalizzante per il nostro territorio, atteso che la sinergia è importante come attrattore ma avevamo a fianco un’area metropolitana ed un sindaco forte che chiaramente curava gli interessi della sua città”, ha dato la massima disponibilità a portare avanti le istanze emerse dal dibattito. “Chiederò un incontro al Governo insieme alla deputazione nazionale e ad una rappresentanza delle organizzazioni produttive: se c’è un margine dobbiamo sfruttarlo per il bene del nostro territorio. Ma la conferenza Stato-Regioni deve fare la sua parte anche per rafforzare la nostra posizione. Questo in un’ottica di battaglia comune condivisa per l’interesse del territorio della quale francamente se ne sentiva la necessità”.
Da registrare infine l’abbondono dell’aula da parte dei consiglieri Elio Di Lorenzo e Salvo Castagnino in segno di protesta per la modalità della conduzione della seduta da parte del presidente, “Pur condividendo- hanno detto- la bontà dell’iniziativa”.