Siracusa. Battaglia per la Camera di Commercio, pronta l'occupazione
Dalla Camera di Commercio di Siracusa è partito un telegramma diretto al governatore Rosario Crocetta. Il vicepresidente Pippo Gianninoto chiede con forza al presidente della Regione di bloccare il procedimento di accorpamento con Catania e Ragusa. Ma l’alta tensione ormai palpabile potrebbe portare anche all’occupazione dell’edificio prima di una qualunque replica di Crocetta.
A far impennare i toni dello scontro, la delibera con cui il commissario ad acta della Camera di Commercio di Siracusa, Dario Tornabene, ha revocato la volontà di uscire dall’accorpamento. E questo nonostante il chiaro voto del consiglio camerale contro l’unione con Catania e Ragusa.
Per Pippo Gianninoto questa delibera del commissario vale come uno schiaffo “al territorio di Siracusa”, a difesa del quale si sono mossi anche i deputati regionali della provincia che hanno firmato un documento inviato a Crocetta pochi giorni addietro con cui chiedevano di rivedere la fusione e suggerivano, eventualmente, di procedere solo con l’unione tra Siracusa e Ragusa viste le comuni peculiarità. Il timore che Catania voglia fagocitare tutto e tutte è forte. Ma pare che nulla, adesso, possa fermare il governatore che pare pronto alla firma di accorpamento per la nascita della Camera del Sud Est.
“Dopo un primo apparente iniziale impegno, appare chiaro che i parlamentari di maggioranza siano in estremo grave imbarazzo, di fronte al muro di gomma issato dai governi Crocetta e Renzi, totalmente sordi alle istanze del Consiglio camerale di Siracusa e dell’intera rappresentanza parlamentare di maggioranza e opposizione della provincia”, è il commento del senatore Bruno Alicata e della deputata Stefania Prestigiacomo (FI). “In virtù di quali oscuri interessi non è dato sapere, non si intende consentire la revoca dell’accorpamento con Catania, tanto più che l’iter non si è ancora concluso e si è quindi in tempo per applicare i criteri previsti dal decreto attuativo della legge Madia. Registriamo, pertanto, pur con le dovute eccezioni, la silenziosa impotenza della deputazione di maggioranza e dell’assessore Marziano nei confronti degli esecutivi Crocetta e Renzi, imperterriti nel manifestare arroganza e menefreghismo verso un territorio che si avvia ad essere ulteriormente penalizzato”.