Augusta. Polverino dell'Ilva di Taranto, Vinciullo: "Aggirate le disposizioni del parlamento siciliano"
“Aggirate le disposizioni del parlamento siciliano in merito alla vicenda polverino proveniente dall’Ilva di Taranto”. La protesta è del deputato regionale Vincenzo Vinciullo dopo i chiarimenti ottenuti ieri in commissione Territorio e Ambiente. Un’occasione per fare il punto sull’arrivo di 32 mila tonnellate di sostanze provenienti dallo stabilimento pugliese e definite rifiuti speciali ma non pericolosi. “E’ stata disattesa- sottolinea il parlamentare regionale – la risoluzione della commissione Ambiente e Territorio, che aveva invitato il Governo Regionale a vigilare affinchè non arrivasse più , senza l’accordo con i soggetti responsabili della provincia di Siracusa, materiale proveniente dall’ILVA di Taranto. In particolare, quello che lascia sbalorditi, è come il Ministero abbia consentito di aggirare le disposizioni del Parlamento Siciliano, facendo sbarcare il polverino a Catania e non più ad Augusta, ricorrendo all’ARPA di Catania, si presuppone, all’ASP di Catania, è sperabile pensare, ma di fatto ,aggirando le disposizioni impartite dalla Commissione Parlamentare referente per la Regione Siciliana”. Secondo Vinciullo, mentre il ministero si mostra solerte per altre regioni italiane, per la Sicilia non mostrerebbe lo stesso atteggiamento, ad esempio “quando si tratta di autorizzare la Regione Siciliana a disinquinare l’area di Marina di Melilli, dove una società, ha perfino dichiarato di essere disponibile a bonificare l’area, anticipando le risorse e assumendo il personale ex Siteco”. La commissione ha, comunque, approvato una risoluzione a firma di Vinciullo e di Marika Cirone Di Marco, insieme al deputato Trizzini con cui si impegna il Governo, ad attivarsi immediatamente “per bloccare l’arrivo indiscriminato di rifiuti nella nostra Regione e costituire un tavolo di concertazione al fine di creare le condizioni ottimali per gestire i rapporti con lo Stato, rivendicando al contempo, risposte su quelle che sono gli interessi legittimi della Sicilia e dei Siciliani”.