Avola. Le immagini e gli abiti indossati "incastrano" i presunti autori di una rapina da 1.300 euro
Sarebbero loro i presunti autori della rapina consumata a settembre scorso ai danni di una tabaccheria. Due giovanissimi avolesi, Samyr Lamloumi di 20 anni, e Angelo Parisi di 21 sono
stati tratti in arresto dai Carabinieri di Noto in esecuzione ad ordinanza applicativa di misura cautelare emessa dal Gip di Siracusa.
Devono rispondere di rapina aggravata e detenzione e porto abusivo di armi. Sarebbero stati loro ad entrare in azione la sera del 27 settembre, facendo irruzione in una tabaccheria del centro storico di Avola. Erano le 20.00 quando due ragazzi vestiti di scuro e con il viso travisato da sciarpe e berretti di lana, poi identificati in Lamloumi e Parisi, brandendo un revolver di colore scuro, hanno intimato al titolare e ad un dipendente di consegnare l’incasso. Rubati anche alcuni pacchetti di sigarette nonché diversi gratta e vinci. I due si sono poi dati alla fuga con un bottino di circa 3.500 euro. A poca distanza un terzo complice, che ha svolto la tradizionale funzione di palo, ha caricato in macchina i due giovani consentendo loro di allontanarsi rapidamente dal luogo della rapina.
Le immagini dei sistemi di videosorveglianza e le testimonianze delle vittime hanno messo gli investigatori sulle tracce dei due avolesi, riconosciuti fin da subito dagli operanti come gli autori materiali del fatto reato.
Gli elementi di prova raccolti dai carabinieri vengono definiti “inconfutabili”. Nel corso del sopralluogo successivo alla rapina, i militari hanno rinvenuto un giubbotto di colore scuro indossato da uno dei rapinatori che è stato riconosciuto come il capo di abbigliamento che Samyr Lamloumi indossava poche ore prima del colpo. Nel corso delle perquisizioni domiciliari eseguite nell’immediatezza dei fatti e finalizzate a rintracciare gli autori del reato, che sentendo il fiato sul collo dei militari da subito si erano resi irreperibili, i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato le scarpe che Parisi indossava durante la rapina. Le successive indagini hanno anche permesso di rinvenire, nel cortile di una scuola poco distante dal luogo della rapina, tutti i rimanenti indumenti che i malfattori avevano indossato. I due sono ai domiciliari.