Augusta. La rabbia del sindaco Di Pietro: "il porto usato come merce di scambio elettorale"
Ha aspettato alcune ore prima di dire la sua sullo scippo dell’Autorità Portuale di Sistema. Ne ha discusso anche con Luigi Di Maio, il pentastellato vicepresidente della Camera ieri ad Augusta. Poi il sindaco megarese, Cettina Di Pietro, ha puntato il dito contro il Pd. “La politica sovrasta la legge, calpestando Augusta. La sede dell’Autorità portuale deve essere Augusta. Se la politica, regionale e nazionale, tutte rappresentate dallo stesso partito, il Pd, ha deciso di sovrastare la legge ed il buon senso, non c’è altro da fare che mettere in moto ogni azione, anche legale, a tutela della nostra città e del nostro futuro”, dice la Di Pietro lasciando intendere il suo prossimo passo: impugnare il decreto Del Rio.
“Non è una questione di campanile o di appartenenza politica, ma di rispetto della norma, la stessa norma che tanti esponenti locali dello stesso partito hanno brandito come bandiera e da cui mi aspetto forti prese di posizione, non solo a parole e sulla stampa, a difesa del territorio che rappresentano a Palermo e Roma. L’Autorità di sistema portuale non può essere merce di scambio politico elettorale”, puntualizza ancora Cettina Di Pietro come ad aspettarsi mosse forti da quella rappresentanza politica nazionale che a parte mostrare sorpresa e sgomento non ha saputo.